Il blog, un Diario di bordo, un’esperienza nata con fulmineoltreilponte.it ed il suo diario, Campo di lancio, che si è trasformata ed evoluta in questa nuova veste. Analisi, opinioni, informazioni e curiosità, pensieri critici e sentimenti. Insomma una voce scossa dal mondo che ci circonda, dalla necessità di imprimere nella mente e non dimenticare, perché “un popolo senza memoria è un popolo senza storia e senza futuro“. Un modo per fissare, archiviare, custodire, ciò che accade intorno a noi e mettere a disposizione di tutte/i il proprio percorso, condividerlo.
Un fiume in piena di notizie ci inonda ogni giorno. Ci riteniamo informati, ma stiamo annegando in un rumore di fondo. Il blog, un Diario di bordo, vuole essere anche uno squillo, un sussulto. Riflessioni, narrazioni, approfondimenti, dati e riferimenti come esercizio personale, ma anche contributo collettivo. Un modo per condividere la necessità critica su ciò che ci circonda. Nessun megafono (mi incepperei), ma dalla necessità di riflettere, silenziosamente in mezzo a folle urlante, per poter trovare una sitenti in un dialogo multipolare. Qui troverete tutti i miei articoli, potrete commentarli e se volete condividerli.
Questa pagina ha come icona Antonio Gramsci,
Odio gli indifferenti. Credo come Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani»
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Domenico, per chi non fosse spezzino un Carneade come tanti, ma nella città del golfo che fu dei poeti, è un Chiodo fisso nella mente. Maggior generale del genio, nonostante la ben più nota fama (si fa per dire) del fratello Agostino, sale agli onori della cronaca degli albori unitari. Fu il progettista e fautore
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Se è rimasta ancora un po’ di umanità nel genere, dovremmo prender coscienza della crisi dei diritti umani senza precedenti a cui assistiamo. Sotto certi aspetti un remake di tanti già visti, ma che potrebbe avere un finale assai più atroce, dal sapore di genocidio. Nella narrazione della tragedia palestinese, in queste settimane, se ne
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C’è chi la chiama “corsa contro il tempo“, ma forse siamo all’ennesima saga di quer pasticciaccio brutto der molo Varicella, part 3. Come diceva quel tale, la confusione è grande sotto al cielo (del golfo dei poeti), ma la situazione non appare eccellente. Se non lo è per le casse dello Stato, men che meno
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Pisa, sabato 21 ottobre, nonostante il maltempo, migliaia di persone hanno manifestato per fermare l’escalation, una presa di coscienza delle nostre responsabilità. La responsabilità di esserci, di dimostrare, con il proprio corpo che un altro mondo è possibile. Un mondo in cui vi siano alternative alla militarizzazione spregiudicata dei territori ed alle sue conseguenze devastanti.
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Di fronte all’escalation di orrori, abbiamo davvero alternative se non quella di restare umani? “Vic” Arrigoni descriveva l’incendio che inghiottì i boschi di Haifa, circa 13 anni or sono, come uno scherzo rispetto alla coperta di lava magmatica che ricoprirebbe la Striscia di Gaza. Per farlo, per restare umani intendo, servirebbe rileggere i suoi scritti,
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Appuntamento a Pisa, il 21 ottobre, dalle 14 alla basilica di San Piero a Grado Fermiamo l’escalation Premessa Una stretta connessione tra la militarizzazione dei nostri territori e le politiche di guerra che il governo conduce in continuità con i precedenti. Per questo la lotta contro la militarizzazione e la costruzione di nuove basi militari
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Fermare l’escalation, dalla Spezia a Pisa. Dopo la riuscita della manifestazione per la riconversione di SeaFuture, arriva un nuovo appuntamento. Mettere in rete realtà lontane ma accomunate dalle medesime criticità: la militarizzazione del territorio. Per questo, in vista della mobilitazione che avverrà a Pisa e Palermo il 21 ottobre 2023, si terrà un’assemblea pubblica organizzata
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Occorre pronunciare le parole magiche urca urca, tirulero, chiromanzia per leggere il futuro della base navale spezzina? Basta fare una camminata sulle colline sovrastanti, per rendersi conto che il destino che ci attende, ha poco a che fare con occupazione e sostenibilità. Molto con termini più realistici come guerra e supporto logistico. Cosa ci fa
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Lettera aperta ai dirigenti scolastici spezzini, perché se volete, porterò il mio testimone, la mia Memoria a scuola. E’ un impegno morale che ho ricevuto e che vorrei portare avanti. Resistenza si o Resistenza no? Se questo è il dilemma per certa politica, occorre prendere sul serio il testimone che ci hanno lasciato i nostri
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Se è vero che le parole sono importanti, perché un rifugio antiaereo diventa ricovero, le vittime di un bombardamento diventano caduti? Se chi parla male, pensa male e vive male, nel caso in cui amministri il sillogismo vien da se. Tuttavia la riflessione di partenza è piuttosto semplice: rimuovere la Storia, per rendere eroico quel
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La menzogna militare (in)sostenibile è il mio contributo, per l’associazione MuratiVivi, all’iniziativa Fridays For Future Italia, che ha indetto, per venerdì 6 ottobre 2023, una nuova giornata di sciopero e mobilitazione a livello territoriale annunciata dallo slogan: “Contro la crisi che avanza, costruiamo insieme una nuova resistenza climatica”. La Spezia e la sua insosntenibilità ambientale
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Immaginiamo una notte al museo, non un museo qualunque. Una notte al Museo Tecnico Navale della Spezia. Probabilmente le polene prenderebbero vita, nei loro mitologici riferimenti, in un’esperienza degna di Hollywood. Non è la prima volta che il museo della Marina militare desta interesse, curioso che per l’ennesima volta lo sdegno superi la meraviglia. Ma
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Il costo della retorica bellicista porge cinicamente il suo prezzo, salato, anche laddove non si è in teatri di guerra, e ci dimostra, drammaticamente, che la guerra non è una giostra. Cosa si possa provare nel perdere un* figli*, in un episodio come quello di Caselle, credo sia impossibile averne contezza. Perché nella vita sarebbe
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Con una bella pennellata di greenwashing, le aree militari saranno utilizzati per far fare profitti ai privati? Nulla di sconcertante in un contesto in ogni occasione è buona per socializzare le perdite e privatizzare i ricavi. Il tutto condito naturalmente con abbondante retorica su sostenibilità ambientale, per modo di dire. Tuttavia qualche perplessità, per chi
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Quer pasticciaccio brutto der molo Varicella Part 2. Nella puntata precedente, di quella che assume le tinte di una vera e propria serie, sottolineavo alcune criticità su un atto amministrativo della Marina militare. La gara d’appalto per il progetto di Basi Blu spezzina (14 milioni di €) prevede l’ampliamento (anche) del molo Varicella 1, tuttavia la
Alberto Pellegri
Un’interessante memento storico della città che fu, e a me ignoto, da Pitellese di nascita-infanzia e Spezzino fino alla maturità.
Grato, La saluto cordialmente.
William Domenichini
Grazie del suo commento e grato a lei per la pazienza nella lettura.
Gio
Ho letto poche righe di questo articolo e se non sbaglio c’è una nota critica per la costruzione dell’arsenale dice che sono stati espropriati territoriali A territorio spezzino Beh se così non fosse magari anche da questa parte ci sarebbero tutta una zona di container che hanno rovinato in maniera molto più decisa il golfo non aggiungo altro
William Domenichini
Intanto la ringrazio del messaggio.
Una legittima osservazione, tuttavia mi pare che coi se e coi mai la Storia non si fa. Ho cercato di raccontare in modo oggettivo ciò che è accaduto, non è dato sapere che destino avrebbe avuto il nostro golfo senza la sua militarizzazione. Il punto, a mio avviso, non è fantasticare sulle scelte di allora, ma comprendere l’inadeguatezza della situazione attuale.