Quer pasticciaccio brutto der molo Varicella,
Analisi Il golfo ai poeti Libri Local
William Domenichini  

Quer pasticciaccio brutto der molo Varicella Part 2

Quer pasticciaccio brutto der molo Varicella Part 2. Nella puntata precedente, di quella che assume le tinte di una vera e propria serie, sottolineavo alcune criticità su un atto amministrativo della Marina militare. La gara d’appalto per il progetto di Basi Blu spezzina (14 milioni di €) prevede l’ampliamento (anche) del molo Varicella 1, tuttavia la Direzione del Genio militare per la Marina (MARIGENIMIL La Spezia) bandì una gara per l’adeguamento del molo Varicella 1 (Lato Sud) per l’ormeggio di nave Trieste, affidata alla Politecna Europa S.r.l.. L’ipotesi posta sarebbe assai semplice: lo Stato italiano (il contribuente), nello specifico l’amministrazione della Difesa, spenderebbe due volte per il medesimo progetto?

La domanda cadde nel vuoto. In buona fede si potrebbe ipotizzare una svista a cui metter rimedio. Ma se sbagliare è umano, perseverare potrebbe risultare diabolico.

Così, a circa sette mesi dalla prima puntata, il Direttore e Responsabile Unico del Progetto, il C.V. (INFR) Alessandro Carmine Renna, autorizza il Capo Servizio Amministrativo ad effettuare gli atti di gestione amministrativa di propria competenza. Per cosa? L’esigenza decentrata da svolgersi a cura di MARIGENIMIL La Spezia sono l’affidamento dei seguenti incarichi:

  • coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione relativo ai lavori di adeguamento edile ed impiantistico del molo Varicella 1 lato Sud per l’ormeggio di Nave Trieste – Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione (C.S.E.), entro il limite di spesa di € 19.274,12 (oltre INARCASSA al 4% e I.V.A. al 22%). Un importo complessivo massimo stimato pari a € 26.900,50. L’affidamento dell’esigenza sopra citata, con ricorso all’affidamento diretto, ai sensi dell’articolo 50 comma 1 lettera b) del Decreto Legislativo 31 marzo 2023 n. 36, al professionista Arch. Stefano Bazzocchi con sede alla via Milazzo 50 47522 Cesena (CS) P. IVA 02356390407, trattandosi di impresa in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali (367_12-09-2023_DAC);
  • coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione relativo ai lavori di adeguamento edile ed impiantistico del molo Varicella 1 lato Sud per l’ormeggio di Nave Trieste – Collaudo Impianti, entro il limite di spesa di € 6.237,89 (oltre INARCASSA al 4% ed I.V.A. al 22 %), per un importo complessivo massimo stimato pari a € 7.914,64. L’affidamento diretto, ai sensi dell’articolo 50 comma 1 lettera b) del Decreto Legislativo 31 marzo 2023 n. 36, alla Restart Engineering srl con sede alla Via N. Sauro, 22 – 42017 Novellara (RE) P IVA 02826880359, trattandosi di impresa in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali (366_12-09-2023_DAC).

In sostanza 34.815,14 € di consulenza per coordinare la sicurezza. Tale cifra va sommata al costo per la progettazione (27.637,97 €) ed ai costi di esecuzione dei lavori (786.049,66 €). Totale operazione adeguamento del molo Varicella 1 (Lato Sud) per l’ormeggio di nave Trieste pari a 848.502,77 €. Un’inezia se paragonati agli oltre 348 milioni di € di spesa prevista per Basi blu alla Spezia, tuttavia ancora non è dato sapere:

  • se il contribuente italiano abbia finanziato un progetto due volte;
  • se e come il progetto di MARIGENIMIL La Spezia preveda il dragaggio dei fondali prossimi al molo Varicella;
  • se eventuali dragaggi hanno già previsto le procedure di caratterizzazione degli inquinanti presenti nei fondali;
  • per quale motivo si procede a spendere quasi 850 mila euro per adeguare un molo all’ormeggio di una unità navale;
  • quale vantaggio trarrebbe la Marina militare da questa operazione;
  • perché bandire una gara in parallelo ad un altro progetto similare solo per Nave Trieste, attualmente parcheggiata al cantiere Muggiano di Fincantieri.

La vox populi continua a rumoreggiare che la LHD Trieste parrebbe destinata alla base di Taranto, almeno quando sarà operativa. I pettegolezzi proseguono e parrebbe che le disavventure dell’unità destinata ad esser ammiraglia di flotta non finiscano. Dai cantieri spezzini dovrebbe salpare a breve, alla volta di di Monfalcone, per lavori che dovrebbero durare almeno 4 mesi.

Intanto, un’ex realtà produttiva enorme, come l’Arsenale spezzino, continua la sua lenta agonia, pressoché abbandonata ed inutilizzata, e prosegue l’idea di farlo diventare un parcheggio di unità navali. O forse, vista l’aria che tira, gli spazi arsenalizi sono ormai destinati ad essere ad uso e consumo dei privati, non certamente secondo una logica di mercato, ma negli interessi reciproci con la Marina militare. Nel mentre un’intera città reclama, da decenni, si domanda come sia possibile ritornare ad essere una città di mare…

C’era, e c’è (o ci sarebbe), pane per i denti di qualche deputat* o senator* di buona volontà, in primis per dipanare ogni ombra o nebbia che sale dal golfo che fu dei poeti e magari, date le premesse sono già esposte, ma potremmo anche avanzare delle ipotesi sugli impegni da far assumere al dicastero di via XX settembre.

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Natalino Alberti
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10 mesi fa

Deputat e senator se ci siete battete un colpo…
Prendersi cura della propria città è un obbligo che avete, non ci fatte un favore, siete stati eletti, e per questo avete moltissimi privilegi rispetto ai “normali cittadini” per cui non dovete sottrarvi nel prendere una posizione ben chiara e definita. I giri di parole, le prese per i fondelli, certamente convincono i vostri tifosi, e forse a voi basta ciò per essere confermati nel.potere datovi, ma una coscienza, l’amore per la propria dignità ha un valore?

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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