Benvenuti!

Ettore Cervi - Tutto sarà nienteBenvenuti. "Sempre coraggio e tutto sarà niente". Sono le parole di Ettore Cervi, prima di morire, insieme ai suoi sei fratelli, di fronte ai fucili fascisti, la mattina all'alba del 28 dicembre 1943. Quelle parole, un simbolico epitaffio dei sette fratelli, vuole essere una speranza, una luce anche di fronte alle situazioni più avverse, un incoraggiamento a prendere coscienza, come disse il padre più tardi, che dopo un raccolto ne viene sempre un altro. Una speranza che è motore di tante passioni, per me tra le tante, quella di scrivere. Farlo significa lasciare un segno, passare un testimone, ma soprattutto prendere una posizione, difendere i propri valori e contribuire a cambiare lo stato reale delle cose.

Quelle parole hanno dato vita a questo spazio, in cui troverete i miei scritti, l’ottimismo della volontà che vuole anteporsi al pessimismo della ragione. Proprio da quel pensiero, e dalle lettere che Gramsci scrisse dal carcere occorre attingere l'insegnamento secondo il quale "anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio".

Basi blu
- NOVITà-
Il golfo ai poeti

No Basi Blu

Un bellissimo saggio che racconta come la cultura di guerra e morte genera gli stessi mostri, in tutto il paese: pessimismo, obbedienza, passività, conformismo, opportunismo, clientelismo. Politici fotocopia, iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche, "moderni" gattopardi. Lo scenario narrato è doloroso, tragico, inquietante, ma è un coraggioso atto di denuncia, in cui traspare lo smisurato amore per la comunità in cui vive. Ferisce il cuore, ma fa respirare speranza ed utopia. Un altro mondo è ancora possibile. Anzi è necessario.

Antonio Mazzeo

150 anni di servitù militari, discariche, amianto, inquinamento di acque ed aria, rischi nucleari e la perdita del 95% di occupazione.

La risposta della politica è un progetto che aumenta gli approdi militari, non crea nessun posto di lavoro e costa alle tasche del contribuente 354 milioni di euro

Il golfo ai poeti
Basi blu
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Diario di bordo, il blog

Il blog è l'esperienza nata con fulmineoltreilponte.it ed il suo diario, Campo di lancio e si è trasformata in un Diario di bordo. Analisi, opinioni, informazioni, curiosità, mosse dal mondo che ci circonda, dalla necessità di imprimerle ed archiviarle, perché "un popolo senza memoria è un popolo senza storia e senza futuro". Un fiume in piena di notizie ci inonda ogni giorno, crediamo di essere informati, ma stiamo solo annegando in un rumore di fondo. Diario di bordo vuole essere uno squillo di tromba, riflessioni, narrazioni, approfondimenti, dati e riferimenti. Nessun megafono (mi incepperei), ma solo la necessità di riflettere in silenzio in mezzo ad una folla urlante.

Odio gli indifferenti. Credo come Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani»
Antonio Gramsci

L’ignoranza è forza

L'ignoranza è forza, così come la guerra è pace e la libertà è schiavitù. Probabilmente nemmeno Orwell avrebbe pensato che la sua distopica visione fosse raggiungibile. Ma restando fedeli al bispensiero, e capovolgendo gli assiomi del Socing, tutto torna, correntemente.…
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Se la città venisse a sapere

Non vedo, non sento, non parlo

Se non vedo le questioni non esistono, se non sento non avrà modo di ascoltare critiche e se non parla nessuno le verrà a sapere. Non si tratta delle tre famose scimmiette ma dell'amministrazione comunale spezzina, diretta sapientemente dal sindaco…
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4 novembre, nulla da festeggiare

In una città fortemente caratterizzata da una marcata e storica presenza di presidi bellici come La Spezia, il 4 novembre non c'è nulla da festeggiare. Anzi, assume una particolare rilevanza il percorso di mobilitazione che ha già portato in piazza…
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Scripta manent, i libri

Urtubia - Tutto sarà nienteQuando iniziai a scrivere, mosso dal voler conservare una memoria, senza alcuna ambizione personale imboccai una strada, quella che continuo a percorrere: raccontare delle storie. Gli orrori del mondo, le vite degli altri, un po' di me stesso (ma non troppo), le gioie della vita, gli incubi che la possono attraversare. Una "collega" mi disse: la tua scrittura è un atto civile, politico. Le risposi che anche la sua scrittura è un atto civile e politico, come la nostra esistenza, ogni qualvolta rifugga dall'ignavia. Se ciò che facciamo, inevitabilmente, riflette quello che siamo, allora racconto un pezzo di noi stessi, nel mondo che ci circonda, cercando di farlo con l'intento di "restare umani".

Il possibile dell’impossibile, questa è stata la mia vita.
Lucio Urtubia

Riconversioni urbane

Riconversioni urbane nasce il 15 febbraio 2014. Quella mattina le energie che animano Pisa sono scoccate ancora una volte ed ancora una volta la scintilla nasce dal Municipio dei Beni comuni.…
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La scuola come laboratorio di pace

La scuola, laboratorio di Pace

La scuola, laboratorio di Pace (Vol. II) è una raccolta di interventi di insegnanti, scrittori, militanti pacifisti. Considerato l’interesse che ha suscitato l’incontro dal titolo La scuola laboratorio di pace. Conoscere i…
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Tempi dei cuori che s'infiammano (Vol. 2)

Tempi dei cuori che s’infiammano

Attorno a famose foto degli anni '70 si è formato un collettivo per raccontare le storie di molti che ai Tempi dei cuori che s'infiammano scelsero l'impegno. Anche ora sono tempi…
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Chi sono

Cienfuegos - Tutto sarà niente

Chi sono è una domanda a cui non è possibile rispondere in poche righe. William Domenichini, di padre spezzino, madre austroungarica. Scrivo, faccio cose, vedo gente, stanco, sobillo (per modo di dire). Abbacinato dalla complessità delle cose, intollerante verso l'intolleranza e la banalità, sogno ad occhi aperti una società in cui i diritti di tutt* seppelliscano gli interessi di pochi. Impiegato, padre, marito, e tante altre etichette, che non mi impediscono di "sprecare" ogni mia energia per tentare di lasciare, a chi verrà, un mondo lievemente migliore di quello che ho trovato. Osservare, conoscere, studiare ed assemblare i pezzi di un mondo e raccontarli, che sia passato o che sia presente, per me è sempre stato un piccolo atto rivoluzionario. Scrivere non per celebrare o celebrarsi, ma per costruire un perpetuo porsi domande, senza pretendere di trovare le risposte.

Siamo disposti, con la stessa uniforme, ad arare se sarà necessario.
Camilo Cienfuegos

William Domenichini ed Alessandro Barbero  William Domenichini e Fulmine  Rosario Esposito La Rossa e William Domenichini  Pezzettini 2020 Earth Days 2011, William Domenichini con Tommaso Fattori e Massimo Cacciari William Domenichini e Lorenzo Pavoni, Murativivi  

Dicono di me...

Moulin - Tutto sarà nienteNessun tentativo autocelebrativo, anzi. Nel detestare i riflettori, i complimenti, le lusinghe, ho tentennato a proporre i commenti dei lettori ai miei lavori. Tuttavia, senza alcuna falsa modestia, quando mi ritrovai di fronte a tanti messaggi, ho pensato che fosse giusto conservarli. Così nasce questa sezione: archiviare recensioni, commenti, critiche, rassegne stampe, articoli della carta stampata e del web, interviste e tutto ciò che parla del mio lavoro e che aiuta a farlo conoscere.

Per sette ore sono stato torturato fisicamente e mentalmente.
So che oggi sono arrivato al limite della resistenza.So anche che domani, se ricomincia, finirò per firmare.

Jean Moulin

All Il golfo ai poeti Fulmine è oltre il ponte
L’Arsenale, ci ricorda William Domenichini nel suo bel libro “Il golfo ai poeti. No Basi Blu”, determinò il grande sviluppo economico e demografico della città spezzina, ma allo stesso tempo le fece pagare un “dazio altissimo”
Giorgio Pagano
ex sindaco della Spezia
Hai saputo descrivere bene, emozionandomi, la storia di Fulmine e dei partigiani, ragazzi che hanno dovuto fare una scelta e hanno scelto la Giustizia e la libertà, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei propri famigliari. Oggi i fascismi sono diversi, globali. In questi giorni tanti giovani sono in piazza più o meno consapevolmente, ma dovranno anche loro scegliere se vogliono per avere un futuro e spero che avranno il coraggio e la determinazione di Fulmine nell’andare oltre il ponte per un mondo più giusto. Quelli della mia generazione non lo hanno saputo fare.
Paolo Canepa
Un bel libro! Nessun eroe invincibile ma uomini con speranze, dubbi, paure. Uomini che vorrebbero finisse la guerra e invece dovranno farla nella propria terra, non esitando a mettere a rischio la propria vita per scacciare i nazifascisti. Uomini semplici, famiglie contadine dai legami profondi, povere ma generose, determinanti per la sopravvivenza delle bande partigiane. Un ritmo incalzante, coinvolgente. Le riflessioni su ciò che la guerra costringe a fare, le speranze e i dubbi su un futuro ancora incerto. A far da sfondo un territorio descritto a tratti in modo poetico.
Marina Dondero

Contatti

Pier Paolo PasoliniIn un mondo connesso in ogni luogo ed in ogni tempo, così capillarmente, siamo in rete anche se non facciamo rete. Contattarsi è divenuto un esercizio quasi quotidiano, ascoltarci un raro dono. Qui potrete contattarmi ed ascoltarci. Nel tentativo di essere scambio, contaminazione, condivisione. Utilizziamo strumenti innovativi per cercare di colmare distanze fisiche, curandoci di curare le relazioni umane.

Chi si scandalizza è sempre banale, ma è anche sempre male informato.
Pier Paolo Pasolini

Campagna NO base blu

no base blu

Una mobilitazione NO BASE blu

No base blu diventa una mobilitazione. Nasce dall’energia collettiva della rete spezzina Pace e Disarmo, dall’esigenza di opporsi ad un progetto sbagliato ed anacronistico. Una richiesta di partecipazione per fermare un’enorme spesa pubblica in settori meno urgenti per la collettività. Come? Mettendo a sistema le energie per proporre un cambiamento nasce la convergenza contro l'adeguamento agli standard NATO della base spezzina, dipinta di blu. La rete spezzina Pace e Disarmo significa ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, Chiesa…
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L'ultimo lavoro

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese. Pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla. Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.
Antonio Mazzeo

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