Il blog, un Diario di bordo, un’esperienza nata con fulmineoltreilponte.it ed il suo diario, Campo di lancio, che si è trasformata ed evoluta in questa nuova veste. Analisi, opinioni, informazioni e curiosità, pensieri critici e sentimenti. Insomma una voce scossa dal mondo che ci circonda, dalla necessità di imprimere nella mente e non dimenticare, perché “un popolo senza memoria è un popolo senza storia e senza futuro“. Un modo per fissare, archiviare, custodire, ciò che accade intorno a noi e mettere a disposizione di tutte/i il proprio percorso, condividerlo.
Un fiume in piena di notizie ci inonda ogni giorno. Ci riteniamo informati, ma stiamo annegando in un rumore di fondo. Il blog, un Diario di bordo, vuole essere anche uno squillo, un sussulto. Riflessioni, narrazioni, approfondimenti, dati e riferimenti come esercizio personale, ma anche contributo collettivo. Un modo per condividere la necessità critica su ciò che ci circonda. Nessun megafono (mi incepperei), ma dalla necessità di riflettere, silenziosamente in mezzo a folle urlante, per poter trovare una sitenti in un dialogo multipolare. Qui troverete tutti i miei articoli, potrete commentarli e se volete condividerli.
Questa pagina ha come icona Antonio Gramsci,
Odio gli indifferenti. Credo come Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani»
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Un miglio, poco più di un chilometro e mezzo, che la fantasia al potere può far divenire blu, come il mare, una base o la bandiera della NATO. D’altronde sulla questione, tra daltonismi e schizofrenie, se ne posso sentire, per restare in tema, di tutti i colori. Tra un pantone ed una tavolozza, tra un
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Sabato 15 giugno 2024, vi aspettiamo al Birrificio del Golfo alla Spezia, per una serata in cui si incontreranno basi blu, birra e rock&roll ed arte. Verrà allestita la mostra “New papers” dell’artista Ulrich Müller. Dalle ore 18 Murativivi presenteranno e parleranno de Il golfo ai poeti, no basi blu, il libro di William Domenichini.
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Guardo gli asini che volano nel ciel, ma le papere sulle nuvole si divertono a fare i cigni nel ruscel, bianco come inchiostro! Casomai non ce ne fossimo accorti, “I diavoli volanti” hanno fatto scuola, per modo dire, nella misura in cui, tra retorica e impudenza, c’è chi si traveste da classe dirigente, facendo strappare
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Se qualcuno avesse mai letto i classici, saprebbe che non è consentito a tutti andare a Corinto e, forse, oggi non staremo a cavillare su quello che ha tutte le caratteristiche di un altro pasticciaccio brutto. Battute a parte, la storia, passata eufemisticamente un po’ in sordina, ci aiuta a puntare sulle nudità del re.
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Tutti a dire peste e corna delle basi blu, mentre, zitti zitti, arrivano gli euro per gli arsenali. Ne ha parlato anche la Komsomólskaia Pravda, ma nei quotidiani locali, la notizia non ha avuto il risalto che merita. Forse perché non se ne sono accorti? O forse perché il tentativo è talmente ridicolo che, come
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Venerdì 31 maggio 2024, al circolo Arci Guernica ad Arcola, dalle ore 18 presentazione de Il golfo ai poeti (no basi blu). La storia del golfo che fu dei poeti sbarca sulla terra ferma. In un contesto di assoluta assenza di informazione, un momento di confronto e discussione, sul contesto militarizzato spezzino ed il suo futuro,
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Martedì 28 maggio 2024, in prima visione cittadina, ore 21 al Cinema Il Nuovo di via Colombo 99 alLa Spezia “Terra a perdere” il docu sulla guerra in Sardegna di cui non parla nessuno Raccontare storie da raccontare, perché a volte la verità giudiziaria è un finale che lascia l’amaro in bocca. La Sardegna è
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Quando si dice che la toppa è peggio dello strappo, il pensiero va al presidente (sospeso) della regione Liguria, il quale rende nota la sua linea difensiva: facevo solo politica. Cosa s’intenda per politica è quindi tema di grande discussione, evidentemente non scevra di una qualche soggettiva interpretazione. Siamo tutti garantisti, soprattutto nei confronti di
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Il sabato della borgata. La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba, e reca in mano un mazzolin di rose e di viole. Eccetera, eccetera direte voi. Poi arriva il di di festa. La costa di ponente del golfo dei poeti si sveglia, riscaldata dai raggi di una primavera
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Fischia il vento, infuria la bufera, mare forza 8 e custodie cautelari come se piovessero, così, torna alla mente la permuta capestro del patrimonio UNESCO. Ma andiamo con ordine. Le intercettazioni del sequel tangentopolesco al pesto fanno emergere un quadro desolante. Anche per chi non si dovrebbe stupire. Chissà se la bravura degli avvocati coinvolti
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Io so di Pitelli, del Campo in ferro. Sapevo delle 5 Terre, del porto. Io so di Portovenere e Palmaria, del Biodigestore. So anche dei moli dell’Arsenale. Il paragone è ardito, se non altro perché non occorre scomodare Pasolini per sapere. Ma il punto è che non serviva nemmeno un terremoto giudiziario per saperlo. Bastava
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Con largo anticipo dal 24 maggio, la senatrice Raffaella Paita prende il sopravvento: il golfo mormorò, non passa lo straniero. Cavillando sul fatto che nel 1915 i fanti invasero l’impero asburgico passando l’Isonzo e non il Piave, il golfo (che fu) dei poeti può assurgere all’altare della Patria. In fondo l’aggressione sabauda, in quella che
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Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, che piaccia o non piaccia alla NATO. Ma prima di arrivare al dunque, occorre riflettere sul momento che siamo chiamati a vivere. Un’aria plumbea ci sta avvolgendo? Parrebbe di si, con dei segnali piuttosto concreti.
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Qualsiasi avvenimento negativo non accade all’improvviso, ma ci sono sempre segnali premonitori, così anche questa volta tocca scomodare il ruolo delle aree militari per sapere che tanto tuonò, che piovve. Ma immaginatevi cosa pensa Madre Natura dei muri delle aree militari. Se ne fotte, naturalmente. Nulla di nuovo, tutto scritto nero su bianco. L’ingegno dell’uomo
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Tutto inizia sulle dolenti note di Rino Gaetano, così le basi son sempre più blu, sulle frequenze, anzi sui gigabyte di Radio Rogna, dai microfoni di Subwoofer². In compagnia dei “vecchidimerda” ed il loro gozzo, il crew di #subwoofer² riprendono le correnti del golfo dei poeti per farsi prendere a schiaffi e a volte ammaliare