Basi blu, birra e rock&roll
Sabato 15 giugno 2024, vi aspettiamo al Birrificio del Golfo alla Spezia, per una serata in cui si incontreranno basi blu, birra e rock&roll ed arte.
Verrà allestita la mostra “New papers” dell’artista Ulrich Müller.
- Dalle ore 18 Murativivi presenteranno e parleranno de Il golfo ai poeti, no basi blu, il libro di William Domenichini. Modererà il dibattito Paolo Magliani (Ordine dei giornalisti – Liguria)
- Dalle ore 20.30 (meglio del Tg di mentana), si parte con la musica!
Frances
Los Caimanos
In un contesto di assoluta assenza di informazione, cerchiamo di creare un momento di confronto e discussione, su un progetto costoso e mai discusso; Basi blu. L’adeguamento agli standard NATO di una base decrepita, senza alcuna ricaduta nel territorio. Una narrazione avvolta da una montagna di ipocrisia, menzogne e retorica e soprattutto dall’assenza di un dibattito pubblico.
354 milioni di euro per adeguare la base navale spezzina agli standard NATO? In tempi di guerra, sembra che la soluzione per l’abbandono di 900 mila metri quadrati di territorio, sia nessuna bonifica, nessun posto di lavoro. Il golfo ai poeti (no basi blu) non è solo un libro. Da uno squarcio, nella storia del nostro territorio militarizzato, emerge la narrazione del presente. Nocività, veleni, abbandoni e disoccupazione, un’analisi dettagliata sul futuro avamposto, per i nuovi scenari di guerra.
La storia di una fabbrica che fu, perno di una comunità. In 70 anni, l’Arsenale ha perso il 95% dei suoi occupati, arrivando alla soglia della chiusura. Ma non un metro quadrato, dell’immensa area che ricopre, è tornato alla città. Anzi, quest’enorme area è. oggi, una realtà di abbandoni, amianto, discariche, veleni che continuano ad essere presenti, a poche decine di metri dalle case della gente.
Secondo il daltonismo della classe dirigente che governa ed amministra, la soluzione passa per l’adeguamento della base navale agli standard NATO. Una tinteggiata di finta sostenibilità che costa alle casse pubbliche una cifra esorbitante. Una scelta ed una decisione sulla quale chi rappresenta la comunità, nelle istituzioni, ben si è guardato dal confrontarsi pubblicamente. Una prospettiva che non creerà nessun posto di lavoro, anzi, aprirà le porte ad uno tsunami di privatizzazioni della Difesa. Un’occasione mancata per bonificare, razionalizzare e ridare alla città una parte degli spazi espropriati 150 anni fa.
Proseguiamo nel confronto su questi temi, anche in virtù dei sempre più frequenti casi di repressione del dissenso, come avvenuto per l’esposizione di un telo con la scritta “Via la NATO dalla Spezia“.