Centro di Supporto e Sperimentazione Navale - Polo nazionale della subacquea
Analisi Local
William Domenichini  

Il polo subacqueo non emerge

Il polo nazionale della subacquea appare come un misterioso oggetto non identificato, annunciato, finanziato e, a quanto pare, non emerge dalle profondità. Riassunto per chi è arrivato solo ora.

Il progetto che doveva vedere il suo taglio del nastro il 9 giugno 2023 alla Spezia, ad oggi non è ancora partito. Il polo nazionale della subacquea ha rappresentato fin dal concepimento i tratti del giganti di argilla . L’idea fu paventata da un predecessore di Credendino, l’ammiraglio De Giorgi, il quale annunciò la sua creazione. Tuttavia De Giorgi si espresse per la creazione del polo all’interno dell’Arsenale spezzino, in una delle aree più degradate ed abbandonate: le vasche di San Vito. Si tratta, per chi non lo sapesse, di uno specchio acqueo con meno di 3 metri di pescaggio. Un po’ pochino per sperimentare il dominio subacqueo. Quisquilie, la boutade si inserì a pieno diritto nell’elenco delle fanfaronate espresse per dare un tratto di utilità ad aree pressoché abbandonate. Un contributo da Il golfo ai poeti:

Le vasche di San Vito sono limitrofe ad edifici della base navale attualmente in uso e/o in fase di ristrutturazione nell’ambito del processo di razionalizzazione infrastrutturale che prevede la concentrazione all’interno dell’area di funzioni attualmente espletate in sede periferica (cosiddetti magazzini di Scorcetoli, nda), nonché per le esigenze del Gruppo operatori subacquei del comando subacquei e incursori (COMSUBIN). Tali vasche non solo sono da lungo tempo utilizzate per l’ormeggio del naviglio minore del comando servizi base di La Spezia, ma, sulla base dell’accordo tra la Marina militare e la locale Autorità portuale per la valorizzazione della banchina Revel, anche il naviglio militare presente presso questa banchina è già stato riallocato nello specchio acqueo delle vasche di San Vito.

Mario Mauro (ministro della Difesa, governo Letta)1

 

Nella legge di bilancio 2023 fu approvato l’art. 1 (commi 658 e 659) per le Misure per la valorizzazione del settore nazionale della subacquea. Non più in Arsenal, ma nel Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSNN). Visti i tempi parlamentari, generalmente pantagruelici, la rapida gestazione del polo subacqueo desta non poche meraviglie. La proposta avviene il 28 ottobre 2021, con la Risoluzione in commissione Difesa n°7-00746 dell’on. Rizzo (M5S), largamente e trasversalmente condivisa, in particolare dai deputati spezzini Gagliardi e Viviani. Data la complessità del tema, il dibattito si è protratto per ben due sedute, il 30 novembre ed il 10 dicembre e poi voto: approvazione il 15 dicembre 2021 (Atto n° 8/00147). Due milioni di euro, a decorrere dall’anno 2023, da attingere dal fondo infrastrutture in uso al ministero della Difesa, di cui all’articolo 619 del Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs. 66/2010).

Il 21 dicembre 2022, dal Ministero della Difesa, arriva lo squillo di trombe. Comunicato Stampa n° 025: “Dopo una notte di votazione in Commissione Bilancio della Camera è stato approvato un emendamento alla proposta di Legge di Bilancio 2023-2025 che istituisce il Polo Nazionale della Subacquea“.

Esprimo grande soddisfazione per questo importante riconoscimento per la Marina Militare e per la Difesa. L’istituzione del Polo Nazionale della Subacquea permetterà di valorizzare, implementare e promuovere le potenzialità e la competitività del nostro Paese nel campo dell’underwater, settore in cui la Marina Militare rappresenta una eccellenza; e, oltre a ciò, a istituire un tavolo tecnico di coordinamento interministeriale permanente allo scopo di favorire l’attività di ricerca e sviluppo, il supporto operativo alla difesa, la creazione di un modello economico di sviluppo del settore, la creazione e il consolidamento di una rete permanente di collaborazione tra le realtà coinvolte.

Matteo Perego di Cremamnago, sottosegretario alla Difesa2

Come mai queste accelerazioni? Soprattutto con premessa che danno adito a qualche confusione? La risposta a queste domande ci viene dal susseguirsi degli eventi.

Un passo indietro. 26 settembre 2022. Il mar baltico, ed il mondo, è squarciato dalla notizia dell’esplosione che disintegra i gasdotti North Stream, che collegano Russia e Germania. Nonostante c’è chi abbia chiesto chiarezza, fornendo ipotesi mai smentite o confutate con ipotesi labilmente fantasiose, appare evidente che quell’evento segni uno spartiacque. C’è chi lo definisce “la svolta decisiva nella percezione dell’importanza strategica del mondo subacqueo“, per il quale “è stato chiaro a tutti – ma gli esperti già lo sapevano bene – che il dominio underwater è un elemento chiave strategico sia per le istanze militari che per la sicurezza delle infrastrutture economiche“. Ecco che la sicurezza energetica da “la spinta decisiva per l’avvio della creazione del Polo nazionale della subacquea“, ossia “l’obiettivo di una stretta collaborazione tra Marina Militare, industrie del settore ed l mondo dell’università e della ricerca3.

Potremmo trovarci di fronte ad un intreccio uroborico, nel quale gli interessi dell’esistenza stessa di una forza armata siano legati ai profitti delle aziende con cui collabora, sostenendo un modello di Difesa che, de facto, ha sfumature privatistiche. Un intreccio delicato, dove sottile è il confine tra interessi nazionali e quelli di un consiglio di amministrazione. Così come, la stretta collaborazione (e magari finanziamento) di aziende private ad atenei universitari, potrebbe mettere in discussione un modello formativo basato sulle esigenze dei management e non delle prospettive di un paese.  In ogni caso, la questione è sul tavolo, da tempo.

Caso mai ci fosse sfuggita, la questione è uno dei leitmotiv della fiera bellica, SeaFuture 2023., dove l’ombra degli attentati al gasdotto russo-tedesco è sempre in contropiano4, e il cui svolgimento sembra il trampolino di lancio per l’eccellenza in procinto di inaugurazione. Non l’unica. A poche ore dalla chiusura dei battenti della biennale degli affari di guerra, ecco presentarsi nella città ligure la Festa della Marina militare. Tra parate e evoluzioni aeree, tra decorazioni e sfilate, si contano le ore all’imminente parto subacqueo ma non si sta con le mani in mano. Passa piuttosto in sordina, per esempio, la nomina del nuovo direttore del Centro di supporto e sperimentazione navale, che assumerà evidentemente la gestione dell’hub nazionale della subacquea: l’ammiraglio ispettore Cristiano Nervi.

Arriva il 9 giugno. Ma da viale San Bartolomeo tutto tace. Nessun nastro. Del sindaco Peracchini, un recordman di inaugurazione, non c’è l’ombra. Dai cancelli non trapela nulla, salvo rendersi conto che, per il tanto atteso polo della subacquea, eccellenza e fiore all’occhiello, incubatore di ricerca e di impresa, opificio di scienza con cui conquistare il mondo, non vi è traccia alcuna. Dov’è finita la celerità con cui sono stati stanziati i fondi? Quali le ragioni dell’annullamento dell’inaugurazione?

Dopo sei giorni di ansia e di trepidazione, probabilmente qualcuno dell’ufficio stampa della Marina militare ha posto la questione. Così, durante l’ennesimo evento sinergico tra forza armata, imprese (sempre Fincantieri, Leonardo, ecc.), arrivano le rassicurazioni:

Alla Spezia aprirà prossimamente il Polo nazionale della dimensione subacquea in cui tutti gli attori che lavorano nel mondo subacqueo verranno riunIti in un unico contenitore.
Coloro che si occupano di subacquea lavoreranno insieme in modo coordinato e la Marina militare italiana avrà un ruolo di coordinamento.

Enrico Credendino, Capo di stato maggiore della Marina militare5

Finanziato a dicembre, annunciato per giugno, dovrebbe, forse, aprire entro la fine dell’anno. Se  è vero che l’80% dei fondali marini sarebbe inesplorato, anche le dinamiche che costano ai cittadini una discreta quantità di quattrini, a vantaggio di relazioni tra Stato ed imprese, non apparirebbero del tutto chiare. Potrebbe essere anche questo un dominio su cui investire ed indagare. Chissà. Con tutto l’ottimismo possibile, attenderemo inesorabili le lancette correre, il calendario sfogliarsi, in attesa del tanto annunciato (ed agognato), taglio del nastro. Fatelo almeno per il primo cittadino spezzino.


1) Legislatura XVII, Senato della Repubblica – Risposta ad interrogazione scritta n° 4-00492. Il 24 novembre 2010 viene discussa, Commissione Difesa della Camera, l’interrogazione n. 5-03744. La replica del sottosegretario alla Difesa Cossiga (Governo Berlusconi) fa presupporre che i suoi successori abbiano abusato del copia/incolla.
2) Ministero della Difesa, Comunicato Stampa del 21 dicembre 2022 – nr.025/2022
3) C. Marroni, “Fincantieri e Leonardo al test del Polo nazionale della subacquea“. Il Sole24Ore, 21 aprile 2023
4) A. Bonatti, “Il Polo della subacquea si propone come centro di eccellenza Nato“. Cittadellaspezia, 21 aprile 2023
5) A. Bonatti, “Marina militare, a La Spezia Polo della dimensione subacquea“. ANSA, 19 giugno 2023

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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