La retorica della senatrice in divisa
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William Domenichini  

La retorica della senatrice in divisa

La retorica della senatrice in divisa è il seguito di un’antefatto: una lettera aperta, sottoscritta in primis da docenti delle scuole spezzine, da cittadini ed attivisti, che hanno ritenuto inopportune le esercitazioni eseguite dai velivoli della Marina militare, i giorni antecedenti alla festa della Marina. Prima del 9 giugno, F-35B e AV-8B hanno sorvolato ripetutamente la città, talvolta a bassissima quota, causando non poche preoccupazione. Tra lo sconcerto quello di molti insegnanti, alcuni dei quali si sono trovati a gestire bambini che, provenienti da zone di guerra, hanno evidentemente riconosciuto quel frastuono, associandolo a ricordi non propriamente felici.

La replica alla lettera dei docenti della sen.Pucciarelli, già ex sottosegretaria alla Difesa del governo Draghi, è sconcertante. La senatrice, sempre molto attenta agli interessi delle forze armate, meno a quelli della comunità spezzina, ha preso carta e penna ed ha replicato la sua giaculatoria. Non senza strafalcioni. Perché nella sua foga confonde la critica alle esercitazioni con l’esibizione della festa. Per due giorni la città ha subito il sorvolo dei velivoli. La cittadinanza ha ricevuto avvisi? Le autorità civili hanno predisposto un piano di emergenza in caso di incidente?

Dubbi che l’intervento della senatrice non fuggono. Perché, come sostiene la senatrice, “data la grande pubblicità fatta per l’evento“, i docenti non hanno avuto nessun elemento per spiegare ai propri alunni per quale motivo giorni precedenti alla festa della Marina i velivoli facessero tali manovre. Così come sarebbe difficile spiegare per quale motivo, una repubblica che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, acquisti cacciabombardieri multiruolo.

Evidentemente tanta era la necessità di gettare un po’ di discredito nel corpo docente, reo di aver espresso una critica legittima, a tratti un pensiero ampiamente condiviso da molti concittadini, evidentemente scossi e preoccupati nel vedere simili evoluzioni sulle proprie teste.

La lettera dei docenti è il segno che ampi settori della comunità si rendono conto delle criticità riguardo alla convivenza militare. Siamo abituati alle retoriche giaculatorie della senatrice, sempre prodiga ad elogiare la Marina militare, mai pronta a verificarne le inadempienze o le negligenze, sempre pronta invece a fuggire da ogni confronto con i cittadini.

É un fatto che l’ex sottosegretaria alla Difesa fugò a svariate interrogazioni parlamentari sullo stato della bonifica della discarica nota come Campo in ferro. Oppure che la senatrice ben se ne sia guardata di verificare lo stato delle bonifiche dei tetti in amianto. Così come i ripetuti invita al confronto, tanto dei cittadini di Marola quanto di altre forze politiche, furono  sistematicamente disattesi, da una rappresentante parlamentare come la senatrice Stefania Pucciarelli, evidentemente non in grado di sostenere un dibattito pubblico sulle criticità delle aree militari, o sulle scellerato progetto di Basi blu.

Noi spezzini dovremmo esser lieti di aver ospitato questa festa? Dovremmo esser lieti di veder spesi così tante risorse dei contribuenti mentre in città non esiste un ospedale degno di questo nome? Oppure del fatto che i soldi destinati alle bonifiche dei siti inquinati e nocivi delle aree militari non vengono utilizzati? Certo non è stata una festa per chi vive a stretto contatto con le attività della Marina militare, con le sue continue emissioni atmosferiche o elettromagnetiche, con i suoi continui sversamenti in mare, a testimonianza delle quali ci sono svariate caratterizzazioni dei fondali della darsena di San Vito.

Tutto questo, come la preparazione (sconsiderata nei modi e nei sorvoli) della festa della Marina, rende poco orgogliose cittadine e cittadini con senso critico e con la pretesa che nel nostro paese si viva nel segno della civiltà e del rispetto delle regole, dell’ambiente che ci circonda e della salute pubblica.

PS: notoriamente il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Così si parla di onori della Marina militare per l’intervento sul presunto dirottamento della nave. Ma i fatti non sono stati accertati dalla Procura di Napoli, che sta indagando sul caso. Quando si dice la propaganda…

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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