Aspettando il centrosinistra
Analisi Il golfo ai poeti Libri Local
William Domenichini  

Aspettando il centrosinistra…

Parafrasando, mettiamola così, da giovane avevo meno paura aspettando la rivoluzione che adesso aspettando il centrosinistra. Non bisogna essere ne Vladimiro (o Didi) ed Estragone (o Gogo) ed attendere su una desolata strada di campagna per attendere che resta sull’italica rive gauche si esprima sul programma Basi blu. Basta guardare la meraviglia del golfo dei poeti ed attendere. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, o fosse atterrato oggi proveniente dai bastioni di Orione, occorre una piccola premessa. Se volete, un remake del metodo utilizzato dai politici del centrodestra per raccontare la menzogna e l’ipocrisia di Basi (cosiddette) blu. Repetita iuvant.

Guido Crosettoministro della difesa (Governo Meloni-I) presenta, il 12 gennaio 2024, il Dossier n°220 e trasmette lo schema di Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2023, denominato “Basi Blu”, relativo all’adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare (Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 111) alle Camere. Si tratta del rifinanziamento del programma, che attualmente ha a bilancio circa 900 milioni di euro e che prevedrà una spesa complessiva di 1,76 miliardi di euro.

Il passaggio del governo Meloni, va chiarito, non è un’atto politico, ne un’assunzione di responsabilità, ma semplicemente un’atto dovuto. In punta di diritto, si direbbe. Perché la discussione democratica sulla scelta di spendere così tanti soldi in aree militari è prevista dal Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66). In relazione agli indirizzi, come la pianificazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, annualmente, entro la data del 30 aprile, il Ministro della difesa deve provvedere a trasmettere al Parlamento l’aggiornamento della documentazione. Hic basi blu, hic salta.

Tali programmi ed i relativi impegni di spesa sono approvati con una legge del Parlamento, se le richieste richiedono finanziamenti di natura straordinaria, oppure con decreto del Ministro della difesa, se si tratta di programmi finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze se tali programmi sono di durata pluriennale. La seconda che abbiamo detto, in questo caso. Ed eccoci alle basi (cosiddette) blu. Gli schemi di decreto sono trasmessi alle Camere per l’espressione del parere delle Commissioni competenti. I pareri sono espressi entro quaranta giorni dalla data di assegnazione, decorso inutilmente il termine per l’espressione del parere, i decreti possono essere adottati.

Il Governo, qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano parere contrario, trasmette nuovamente alle Camere gli schemi di decreto corredati delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Commissioni competenti da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sugli schemi di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di impiego pluriennale, il programma non può essere adottato. In ogni altro caso, il Governo può procedere all’adozione dei decreti. Gli schemi di decreto sono trasmessi anche alle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari.

L’epilogo è già noto in C’era una volta…. Ma siamo sicuri che è tutto qui? Così parrebbe. Basta ripercorrere le tappe e rileggersi quel che è stato detto chiaramente in aula, al Senato, il 16 gennaio 2024. Ai sensi dell’Codice di Ordinamento Militare e dell’articolo 139-bis del regolamento del Senato, lo schema di decreto proposto dal ministro Crosetto è deferito alla 3ª Commissione permanente, che esprimerà i pareri entro 40 giorni dall’assegnazione. Il compito viene affidato alla senatrice (leghista e spezzina) Pucciarelli, che porta a casa il compito in men che non si dica. Complessivi 10 minuti di dibattito, e la commissione, il 13 febbraio 2024 esprime voto favorevole. Manca qualcosa all’appello?

La 5ª Commissione permanente poteva, o avrebbe potuto, o avrebbe dovuto, insomma mettetela come preferite, formulare le proprie osservazioni alla 3ª Commissione permanente in tempo utile rispetto al termine prescritto, così come è accaduto alla Camera dei deputati. Evidentemente, oberata di lavoro, la commissione Bilancio non ha esaminato lo schema di decreto, così il governo Meloni incassa il parere favorevole e procederà a mettere a bilancio 1,76 miliardi di euro per lavori alle basi navali italiane.

Un peccato che la commissione di cui fa parte la senatrice spezzina, Raffaella Paita, non abbia inteso discutere di questo provvedimento. O forse una fortuna per la coordinatrice nazionale del movimento renziano di Italia Viva. Così nessuno potrà rivendicarle un mancato intervento. Tuttavia, del suo disinteresse, ne è traccia gli annali di cronaca. Dell’incontro organizzato da Leali, durante il quale, davanti ad un fitta folla di cittadini, si impegnò ad intercedere presso lo Stato maggiore della Difesa sulla questione spezzina, non c’è traccia.

Raffaella PaitaSiamo diventati da una città che aveva una vocazione produttiva molto forte ad una città turistica, con una propensione a servizi mordi e fuggi. Bene la vocazione turistica ma attenzione a perdere quella tensione verso la nostra storia, cioè una città che cresce e si espande con il polo militare, con una forte vocazione cantieristica e portuale.

Raffaella Paita, Senatrice
28 maggio 2023

Nulla più. Ora se tutti i progetti sono così malfatti come quello spezzino, c’è poco da star sereni. Ma stante le dichiarazioni evasive, fuorvianti e propagandistiche dei vari deputati e senatori, il dubbio che assale, rasentando la conferma, è che nessuno abbia visionato il progetto. Oppure, letto e visionato, se ne rende conto con falsità. Oppure ancora, non importa sapere come verrà spesa quella montagna di soldi. Va buttata nel calderone degli interessi militari, punto e basta.

E quel che rimane del centrosinistra, o del campo progressista? Gli unici sussulti, della cosiddetta opposizione, si sono levati nella commissione Bilancio alla Camera. Il primo sussulto sembra una gag da Bagaglino ed è targato M5S. Gianmauro Dell’Olio prende atto che, secondo la sua lettura, “lo schema di decreto in esame si riferisce esclusivamente alla prima fase del programma”. Attimi di smarrimento in aula. Così “chiede quali siano il costo residuo previsto per le successive fasi del programma stesso e il costo della sua integrale realizzazione“. La sottosegretaria Sandra Savino, probabilmente sghignazzando, ma questa è un malignità dello scrivente, fa presente che, come espressamente indicato nella scheda tecnica allegata al provvedimento, il programma in esame comporterà un onere complessivo stimato in 1.760 milioni di euro, di cui 559,36 milioni di euro. Puntualizzazione per i duri di comprendonio, che essi siano cittadini o deputati.

E il Pd? Più concreti dei colleghi pentastellati le uniche voci che si levano sono ammonimenti, affinché quei soldi si spendano per davvero. L’on. Maria Cecilia Guerra chiede un “chiarimento volto a escludere che l’eventuale mancato reperimento delle risorse finanziarie necessarie per il completamento del programma in esame possa in qualche modo pregiudicare le utilità conseguite all’esito della prima fase del programma medesimo, oltre che le finalità perseguite dal programma nel suo complesso“. Il collega del Pd, on. Ubaldo Pagano, ricollegandosi alle preoccupazioni espresse dalla collega Guerra, “invita il relatore e la rappresentante del Governo a valutare l’inserimento nella parte premissiva della proposta di parere di un apposito capoverso, volto a specificare che ciascuna fase attuativa del programma ha carattere autonomo“. Insomma, siate certi di spendere quei soldi. Applausi dal relatore del provvedimento e dalla sottosegretaria e si incassa il parere favorevole.

Qualcuno dei miei 25 lettori penserà che questa mia analisi, per quanto cronachistica, è inficiata da malevoli visioni. Allora facciamo un passo indietro. Leggi di bilancio 2017: 520,8 milioni di € (art.1 c.140). Legge di bilancio 2018: 32,1 milioni di €  (art.1 c.1072). Indovinate chi diete voto favorevole? Vi do un suggerimento. Le maggioranze parlamentari sostenevano, allora, il governo Gentiloni, insediatosi il 12 dicembre 2016 e dimessosi il 24 marzo 2018. Data la copertura finanziaria, la partita sulle sponde del golfo dei poeti è iniziata.

15 marzo 2022. Direzione dei Lavori e del Demanio. III Reparto, VII Divisione, 1a sezione. Il Direttore, Gen. Isp. Giancarlo Gambardella, dispone l’espletamento di procedura aperta, da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento del servizio di progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva compreso il piano di sicurezza dei lavori e coordinamento e le caratterizzazioni ambientali, geologica e geotecnica per un importo a base di gara pari ad € 14.458.538,92, per i lavori di “Adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi della M.M.I. – Base Navale di La Spezia – Programma Basi Blu”.

12 gennaio 2023. Viene aggiudicata la gara d’appalto per la progettazione dell’attuazione del programma Basi blu. Il bando è stato pubblicato dall’ufficio di Programma “Basi blu”, dipendente dal I Reparto della Direzione dei lavori e del demanio (Geniodife), il cui dirigente, il capitano di vascello Francesco Vulpitta, è nominato responsabile del procedimento in fase di progettazione.

Andrea Orlando Condivido la perplessità sulle modalità con le quali si porta avanti l’ipotesi delle Basi blu. Ritengo sia un metodo che metta una croce sulle aspirazioni di Marola e penso sia un passaggio che abbia una portata di impatto territoriale così significativo che non penso possa realizzarsi senza un confronto con la città.

Andrea Orlando, deputato
28 maggio 2023

 

Condividere è bello, ma in politica, come in altri campi della vita, un conto sono le esternazioni, gli intenti, le belle parole. Altro sono gli atti concreti con cui si stabilisce come si spendono i soldi dei contribuenti e che progetti ne conseguono. Se il confronto con la città significa che occorre avere un’interlocuzione con chi amministra, appare evidente che il metodo è quello di buttare la palla nell’altra parte del campo e sperare che non ci sia Sinner. Tant’è che la vicesindaca e deputata Frijia non si fa pregare e, dando la chiara dimostrazione di non sapere di cosa si sta parlando, esulta per basi blu. Dunque la responsabilità è del centrodestra?

In sommaria sintesi, il centrosinistra finanzia un programma che nella sua realizzazione trova la totale adesione del centrodestra. Difficile poter accogliere le critiche e l’opposizione delle popolazioni che ne subiranno le conseguenze. Meglio tergiversare, dare la colpa a Giove Pluvio, a Donald Trump, allineamento degli astri. Contraddizioni in seno al Pd, o se preferite, ennesimo capitolo di chi, per esempio, marcia per la Pace e poi invia armi per la democrazia. Nulla di nuovo. Qualche lustro fa si parlava di guerre di pace e in tanti ci hanno pure creduto. Gli unici a non aver abboccato stavano sotto le bombe che sganciavano i pacificatori. Ma si tratta solo di una questione “etica” e “morale” che riguarda Pace o guerra? Guardando alla retorica blu (per le basi navali), verde (per le basi dell’esercito), azzurra (per gli aeroporti), approfondendo come saranno blu le basi della Marina militare, si tratta dello “stupro” della parola Sostenibilità.

Quando parliamo di temi cruciali, come difesa (spese militari), economia (modello neoliberista), sanità e scuola e servizi (privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite), le differenze si riducono al battibecco propagandistico. Basta visionare i Documenti Programmatici Pluriennali per la Difesa (DPPD) e notare le poche differenze, al netto dell’introduzione, della foto del ministro e della sua firma.

Se ciò non bislessasse potreste seguire il dibattito sullo smantellamento della Legge 9 luglio 1990, n. 185, “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Piero FassinoDi fronte alla ostilità che si manifesta da parte di Trump e dei Repubblicani americani nel sostenere l’Ucraina decisivo è il ruolo dell’Unione europea. Lo è sul piano economico e finanziario. E lo è garantendo a Kiev le forniture militari perché solo se non si alterano i rapporti di forza sul terreno si può forse aprire la strada ad un negoziato di pace non umiliante per Kiev. Ma il sostegno all’Ucraina richiede l’accelerazione della sua integrazione nell’Unione Europea perché solo così Kiev avrà garanzie di piena sovranità e libertà. Il sostegno europeo all’Ucraina e’ un dovere morale e politico, perché nelle trincee del Donbass si combatte anche per la nostra libertà e per quei diritti che Putin non riconosce e ogni giorno calpesta, ci ha dimostrato la tragica morte di Aleksej Navalny.

on. Piero Fassino, vicepresidente Commissione Difesa
24 febbraio 2024

Ora la partita politica, pardon istituzionale, è stata giocata. Chi ha vinto sono gli stati maggiori della difesa, che incassano un bel gruzzoletto e sostanzialmente carta bianca per come spenderlo Si dovrebbe aprire, quella in cui a scendere in campo siano le cittadine ed i cittadini. Essere informati su come i nostri rappresentanti spendono i nostri danari, frutto di quelle tasse che non vanno in scuole, ospedali, strade, servizi, ma moli per unità della NATO. Prendere consapevolezza che chi dovrebbe rappresentare le comunità, rappresenta se stessi. Agire affinché questi processi trovino tutte le difficoltà possibili ed immaginabili.

Ce n’est pas qu’un debut.


No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere.

Giacomo Ulivi
partigiano
(Lettera agli amici)

no base (blu)

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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