Al lavoro ed alla guerra
Analisi Local
William Domenichini  

Al lavoro ed alla guerra

All’armi, all’armi o al lavoro ed alla guerra? Not in my name.

Ma nel dubbio, in tempi di trasversalismo e di fiere belliche, qualche domanda è il caso di porcela. Quali sono le connessioni tra la politica e il sottobosco dei consigli di amministrazione delle aziende, delle fondazioni, del sistema militare? Pronti ad indignarci, giustamente, per passaggio di ruolo di Crosetto, da presidente di AIAD al dicastero della Difesa, basta che l’establishment organizzi un convegno che le carte vanno in tavola.

SeaFuture domani aprirà i battenti. E’ una delle tante occasioni che ci consente di togliere il velo, la patina di omissione che si forma nel nostro paese sulle relazioni tra potere ed affari. In questo caso un passaggio per riassumere quali siano i legami tra politica e business delle armi. La sua contestazione scomoda varie voci, una di queste è Stefano Senese, (già segretario Generale Camera di Commercio spezzina ed ora presidente di Promofuture). Forse un caso che l’endorsement arrivi da una persona con ampie relazioni con Cristiana Pagni, presidente IBG (organizzatrice della fiera bellica) ed una lunga attività nella giunta camerale spezzina. Come nota di commento bastano le schede elaborate dal comitato Riconvertiamo SeaFuture.

Ma superiamo le piccolezze localistiche e andiamo a metter le carte in tavola dei jolly. Senza scomodare il passato, che si sa, è è terra straniera, citando i vari Gianni De Gennaro (Finmeccanica), Andrea Manciulli (Fondazione Fincantieri), Mauro Moretti (Leonardo), o l’attuale ministro Guido Crosetto, la lista dei traslocati dalla politica nel settore bellico (e vicecersa), in un ampio spettro che va dalle fondazioni ai consigli d’amministrazione, è nutrito e trasversale. Insomma una tendenza a ricoprire ruoli di potere che procrastinano carriere di lungo corso.

Domenico Marco Minniti, presidente della Fondazione Med-Or.

Marco MinnitiNato a Reggio Calabria nel 1956. Nel 1998 viene nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo D’Alema I e nel 1999 è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti nel governo D’Alema II. Nel 2000 è sottosegretario alla Difesa nel governo Amato. Dal 2001 al 2021 è stato parlamentare, prima eletto alla Camera dei deputati, poi al Senato e nuovamente alla Camera. Fino al 2006 è membro della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO. Nel governo Prodi II ricopre l’incarico di viceministro dell’Interno (2006-2008). Dal 2013 al 2016 è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, prima nel governo Letta e in seguito nel governo Renzi. Successivamente è Ministro dell’Interno, nel governo Gentiloni. Nel 2021 annuncia le sue dimissioni irrevocabili da deputato, per andare a guidare la fondazione Med-Or, nata e promossa su decisione del consiglio d’amministrazione di Leonardo.


Luciano Violante, presidente Fondazione Leonardo – Civiltà delle macchine.

Luciano ViolanteNato a Dire Daua (25 settembre 1941) è stato magistrato, professore ordinario di diritto e procedura penale. Nel 1979 si iscrisse al Partito Comunista Italiano iniziando la sua carriera politica. ,Seguendo le trasformazioni delle Botteghe oscure, dalla Bolognina al Nazareno entra in Parlamento nel 1979 fino al 2008. Ha ricoperto, tra l’altro, la presidenza della Commissione Antimafia (1992-1994), la presidenza della Camera dei deputati (1996-2001), le funzioni di capogruppo alla Camera dei deputati per i DS (2001-2006). Nel 2014 è stato proposto dal PD come giudice della Corte costituzionale in sostituzione di Gaetano Silvestri, ma non ha raggiunto il quorum necessario all’elezione. È Presidente Onorario di Italiadecide e dal gennaio 2019 presiede la Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine.


Nicola Latorre, direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa.

Nicola LatorreNato a Fasano nel 1955. Militanza che affonda le radici ante Bolognina, dopo esser stato assessore, diventa sindaco della sua città natale. Nel 1996 diventa capo della segreteria del Sottosegretario ai Lavori Pubblici ricoprendo poi dal 1998 il ruolo di Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri (governo D’Alema). Nel 2005 è responsabile per le politiche istituzionali nella segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra. Del 2005 al 2020 è senatore della Repubblica, dapprima ricoprendo il ruolo di componente di diverse Commissioni, per poi diviene Presidente della Commissione permanente Difesa. Il 6 ottobre 2020, su proposta del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, diventa Direttore Generale dell’Agenzia Industrie Difesa.

 


Giovanni Lorenzo Forcieri, presidente Distretto Ligure delle Tecnologie Marine.

Giovanni Lorenzo ForcieriNato a Santo Stefano di Magra nel 1949. Militante del PCI, PDS, DS e Pd fino a fuoriuscirne nel 2017. Nel 1985 diviene sindaco di Sarzana, incarico riconfermato nel 1990. Dal 2002 al 2007 è consigliere provinciale alla Spezia. Diviene senatore della Repubblica nel 1992, poi riconfermato a Palazzo Madama nelle elezioni del 1994, 1996 e 2001 e dal 2001 al 2006 è presidente dell’Assemblea Parlamentare della NATO. Nei due anni successivi diventa sottosegretario alla Difesa (governo Prodi II). Dal 2009 al 2016 è Presidente dell’Autorità Portuale della Spezia, incarico in cui è stato anche indagato e condannato in primo grado, nel luglio 2022 dal Tribunale della Spezia, a 5 anni per il reato di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Eletto alla Camera dei deputati (2012-2013) in sostituzione della dimissionaria Giovanna Melandri, nel 2017 stato il fondatore del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (DLTM), consorzio coorganizzatore di SeaFuture.


Giuseppe Cossiga, presidente AIAD.

Giuseppe CossigaNato a Sassari nel 1963. Figlio dell’ex Presidente della Repubblica, è stato dirigente di Autostrade International e Autostrade Telecomunicazioni, di Autostrade S.p.A., poi amministratore delegato della MAK – Multimedia AdnKronos. Deputato di Forza Italia (2001-2008), è stato responsabile della Difesa e portavoce in Commissione Difesa della Camera dei deputati per il Gruppo Forza Italia. Nel 2008 è nominato sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi IV. Lasciato attività politica nel 2016, ma nel dicembre 2012 aderisca a Fratelli d’Italia. Nel 2017 diventa Direttore delle Relazioni Istituzionali di MBDA Italia, azienda partecipata al 25% da Leonardo che produce missili. Successore nella federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, al posto di Guido Crosetto.


Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale Leonardo.

Roberto CingolaniNato a Milano nel 1961. È stato direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova dal 2015 al 2019, quindi responsabile dell’innovazione tecnologica dell’azienda Leonardo sino al 2021, quando è stato nominato ministro della transizione ecologica nel governo Draghi (2021-2022). Dal 23 ottobre 2022 è consigliere per l’energia del Governo Meloni. Dal 12 aprile 2023 è stato nominato amministratore delegato dell’azienda italiana Leonardo su indicazione del Ministero dell’economia e delle finanze. Alcune testate giornalistiche hanno fatto notare che la Legge n.60 del 1953 prevedrebbe l’incompatibilità della carica di amministratore delegato di una partecipata con quella di ex-parlamentari e/o ex-ministri per la durata di un anno dalla cessazione dell’incarico.


Al pessimismo della ragione, da consuetudine, anteponiamo l’ottimismo della volontà. La Spezia parte il corteo per chiedere la riconversione di SeaFuture. Il 2 giugno a Pisa tanta gente sfilava una meravigliosa carovana di biciclette per difendere il territorio dalla militarizzazione. Pisa, La Spezia, una sola voce. Demilitarizziamo il mondo.


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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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