
Basi Blu ovvero la militarizzazione del golfo
Nuovi cantieri e nuovi fondi: Basi Blu ovvero la militarizzazione del Golfo di La Spezia è un dossier pubblicato su InsideOver, realizzato da Giuseppe Gagliano.
La Spezia è una città stretta tra due destini. Da un lato, la sua vocazione secolare come base strategica della Marina Militare; dall’altro, il richiamo di un futuro fondato sul turismo sostenibile, sull’economia blu, sulla riconversione di un tessuto urbano e produttivo oggi dominato dalla logica della Difesa. In mezzo, uno Stato che continua a investire miliardi per rafforzarne la funzione bellica, e una comunità civile che prova a rialzare la testa.
La militarizzazione del Golfo della Spezia non è un fenomeno recente, ma oggi assume un carattere più marcato, più strutturale, più visibile. Non si tratta più solo dell’Arsenale Militare Marittimo, dei bacini di carenaggio o della storica diga foranea che protegge l’insenatura: oggi il baricentro si è spostato su nuovi cantieri, nuovi fondi, nuove strategie. Il progetto “Basi Blu”, pensato per adeguare le basi navali italiane agli standard operativi della NATO, rappresenta il cuore di questa nuova fase. Un piano da 1,7 miliardi di euro – di cui 559 milioni già stanziati – che ridefinisce la geografia del potere nel porto spezzino: nuovi moli, dragaggi nei fondali inquinati, attracchi per unità navali di grandi dimensioni.