Books, la pagina dedicata ai miei libri, o quel che scrivo, decidete voi. Quando iniziai a scrivere, mosso da una spinta morale di raccontare e senza alcune ambizioni, imboccai una strada, quella che continuo a percorrere, con il piacere di chi vuole narrare delle storie. Gli orrori del mondo, le vite degli altri, un po’ di se stesso (ma non troppo), le gioie della vita, gli incubi che la possono attraversare. Una “collega” di penna mi disse che i miei libri, la mia scrittura, è un atto civile, politico. Le risposi che anche la sua scrittura è un atto civile e politico, come quella di chiunque prenda “carta e penna” ed imprima il suo pensiero, la sua esistenza. Se non impregnato di ignavia, se non è un semplice atto edonista, autoreferenziale, scrivere è. e sarà sempre, un atto politico. Vorrei raccontare un pezzo di noi stessi, in relazione al mondo che ci circonda, e come noi circondiamo il mondo. Ciò che è stato e ciò che è, cercando di farlo con l’intento di “restare umano“.
Questa pagina ha come icona Lucio Urtubia, un Quijote che non combatte contro i mulini a vento ma contro veri giganti.
Il possibile dell’impossibile, questa è stata la mia vita.
Riconversioni urbane
di AA.VV.
Dal racconto dell’urbanista Piero Pierotti. il caso pisano rientra in un quadro assai più ampio. Il federalismo demaniale (con il contributo a firma di Alessandra Quarta), la lettera del vicepresidente della Corte Costizionale, Paolo Maddalena, all’agenzia del Demanio. Gli spazi abbandonati, in particolare le ex caserme, patrimoni cittadini che dovrebbero essere recuperati a beneficio di tutti, come afferma l’urbanista Paolo