Qui si vede tutto blu
Chissà, forse alla Spezia è valso l’insegnamento di Jeffrey Lebowski riguardo al regime di droghe piuttosto rigido da sostenere, sta di fatto che vedono tutti blu. Ma il filtro colorato parrebbe un tipico effetto propaganda, perché in alternativa occorrerebbe invocare l’effetto stupefacente. D’altronde, se esce un dossier su qualche quotidiano nazionale, a stretto giro di posta arriva la controffensiva. Capita, non di rado, che nel dedalo burocratico si abbia qualche svista, tuttavia approfondire, male non farebbe.
Dunque che fine ha fatto il faraonico progetto della base tinta di blu alla Spezia? Una domanda che, di tanto in tanto, riecheggia, ma la risposta non è dato saperla. Sappiamo che ha una copertura finanziaria certa, di oltre 354 milioni, garantita dalle leggi finanziarie approvate nel 2017 e 2018, presentate in Parlamento dai governi Letta e Renzi. Sappiamo che il governo Meloni ha esteso la spesa complessiva del programma a 1,76 miliardi di euro. Lascio a voi fare due calcoli rispetto a quante scuole, quanti ospedali, quante infrastrutture civili e servizi annessi potrebbero essere realizzati con cifre simili. Letta, Renzi e Meloni, adeguano i moli delle basi italiane agli standard NATO.
Torniamo ai moli sprugolini. Il cronoprogramma previsto nella relazione tecnica del progetto preliminare, ossia la documentazione con cui è stata bandita la progettazione della tinteggiatura blu della base spezzina, è già saltato. I lavori, secondo le carte, sarebbero già dovuti partire. Opinioni? Non proprio, sta scritto, nero su bianco, nella relazione illustrativa che è alla base del bando di progettazione dell’opera:
La durata delle attività progettuali è stata stimata in circa 22 mesi, a parte i tempi necessari per l’affidamento, come si evince dal seguente prospetto e relativo cronoprogramma:
Nelle successive fasi progettuali si dovrà provvedere ad ottimizzare il cronoprogramma delle attività per lasciare disponibili sempre almeno 4 posti d’ormeggio per UUNN maggiori durante tutta la durata dei lavori.
Avete presente Mastro Ciliegia che senta la vocina mentre cerca di disgrossare il pezzo di legno? Si accapigliava a cercare nella sua bottega da dove venisse, ma nulla, niente, non se ne capacitava. Così, allo stesso modo, parrebbe che l’intento di molti sia quello di sapere quando partiranno i lavori. E in questa ricerca affannosa il rischio è di prendere anche qualche abbaglio. Ora nulla di strano. Chi non si perderebbe negli intricati meandri della burocrazia militare, con enti che si sovrappongono, fiumi di soldi che vengono spesi, gare d’appalto che slemberebbero apparire e scomparire.
Capita, per esempio, che si annuncino i lavori per la base tinta di blu, come nel caso del rifacimento di un molo: il Varicella 2. Peccato che, carte alla mano, l’epilogo di quel brutto pasticciaccio fosse contabilizzabile. I lavori passati per l’adeguamento del molo Varicella 1 (Lato Sud) per l’ormeggio di nave Trieste sarebbero costati alle casse dello Stato qualcosa come 861.170,54 €.
Una svista? Forse. Passano pochi mesi ed ecco un altro annuncio. Basi blu partirà, nientemeno che dal punto G del cronoprogramma. Ora anche la letteratura scientifica è divisa sull’esistenza o meno del punto G, tuttavia nella relazione del progetto esiste. Riqualificazione ed ampliamento dell’esistente parcheggio in zona Varicella. forse è il Varicella che non è di buon auspicio, forse il punto G esiste per davvero. Sta di fatto che, con basi blu, questa procedura potrebbe non avere nulla a che fare.
Il progetto in questione è stato bandito da Maristanav La Spezia, ossia il Comando Stazione Navale. Si tratta del FASC. 461 per la progettazione esecutiva della riqualificazione stradale e illuminazione del parcheggio di lunga sosta: 8.582,37 €. Solo il progetto, poi ci sarà la realizzazione dei lavori. Secondo le cronache, l’area non è senza problemi. Oltre l’abbandono, il degrado, la presenza di topi, ci sono anche questioni di sicurezza (o di microcriminalità se preferite) che hanno riguardato furti e danneggiamenti. Eppure, nel progetto Basi blu, il parcheggio era il fiore all’occhiello, anzi, l’unico elemento di sostenibilità ambientale, con le sue tettoie fotovoltaiche. Dunque ci troviamo di fronte ad un altro caso in cui si spendono soldi per progettare ciò che è già stato speso per il progetto tinto di blu?
Ai posteri, l’ardua sentenza.
Tempo addietro mi permisi di definire questa realtà come la base dalle mille balle blu. Forse fui generoso nella quantificazione. L’ordine di grandezza delle menzogne e del mistero potrebbe crescere esponenzialmente. In fondo, anche se fosse, mica sono soldi dei contribuenti quelli che si spendono. Potrebbe essere un pensiero che ci accompagna ogni volta che si attende 8 ore in una sala d’aspetto del pronto soccorso. Oppure quando si prenota una visita specialistica e ti danno l’appuntamento tra 8 mesi. O quando i genitori si devono autotassare per acquistare materiale scolastico per le attività dei figli in classe.
Poi, in un contesto dove, di tanto in tanto, scoppiano degli scandali giudiziari, a pensare male si farà peccato, tuttavia…

