Roberta Pinotti - https://www.flickr.com/photos/eu2017ee/36939029501
Analisi Il golfo ai poeti Libri Local
William Domenichini  

Il polo (trasversale) per il dominio subacqueo

Occorre rendersi conto che alla Spezia, in un piccolo angolo dello stivale, c’è il polo subacqueo (trasversale) per il dominio degli abissi. Un luogo straordinario, nel quale si incuba, tantissimo. Nel quale si progetta, tantissimo. Un luogo di innovazione, tecnologia, sostenibilità, nel quale crescono opportunità straordinarie per il territorio. Nel quale si generano bandi, tantissimi. Un’entità che costa, qualcosina. Non comprendere questa incredibile opportunità significa non fare due conti e porsi qualche domanda. Ma prima di ogni dubbio, occorre riflettere su un aspetto.

Facciamo un breve passo indietro. La Spezia, Pisa, Taranto, Livorno, Ghedi, Firenze, Cagliari, Messina, Aviano, Palermo, Trieste, Forlì, Trapani e chi più ne ha, ne metta. C’è un filo conduttore che percorre tutto lo stivale, isole comprese. Parte dagli usci delle nostre case e si intreccia con le vite di tutt* noi. La militarizzazione. Parlare di ciò che accade alla Spezia, significa raccontare ciò che consegue in ogni angolo del paese. Perché sono storie simile, nelle loro specificità.

Ora torniamo nel golfo. 5 maggio 2025. Il Centro di supporto e sperimentazione navale (CSSN) della Marina Militare avvia una procedura negoziale per “Progettazione preliminare di un’Area di Test Subacquea e relative infrastrutture“. Importo presunto: 491.500 euro. Secondo fonti giornalistiche il CSSN avrebbe affidato a Saipem la progettazione preliminare di un’area di test subacquea per veicoli autonomi. Un passo indietro. Saipem è una SpA, i cui soci principali sono Eni S.p.A. (21,19%), CDP Equity S.p.A. (12,82%), The Goldman Sachs Group (4,73%), Barclays PLC (4,64%). Fatta la tara di un 43,48% il resto è azionariato sotto la soglia del3%, il cosiddetto floating, azioni, emesse dall’impresa, che gli investitori possono liberamente commerciare nel mercato secondario, speculando.

Ma al netto dell’identikit del soggetto attuatore (e beneficiario) dell’infrastruttura militare, dove sorgerà l’area test per il dominio degli abissi? Parrebbe di fronte alle coste spezzine. D’altronde perché meravigliarsene. Non scomodiamo l’area protetta delle Cinque Terre, o forse nel marketing territoriale, tra un bicchiere di sciacchetrà e un trekking su qualche sentiero franato si potranno ammirare le evoluzioni dei test militari a mare. Strano, per esempio, che la deputata Frijia, nonché consigliera del Parco delle Cinque Terre, non abbia obiettato su questa operazione. A tranquillizzare l’opinione pubblica ci pensa il direttore della struttura militare.

Sarà un’area di test fino a -250 metri. A meno 200 metri si realizzano le condizioni abissali necessarie per testare i dimostratori tecnologici in sviluppo presso il Polo nazionale della subacquea. Si potranno inoltre fare omologazioni per tutti coloro che ne avranno bisogno.

Cristiano Nervi
(5 giugno 2025)

Dal local al glocal, il passo è breve. Anche se, scomodare il glocal per mercati di basso profilo, è quasi grottesco. Il Polo nazionale della subacquea sta mietendo bandi. Milioni di euro che stanno sgorgando dagli abissi. Una prassi che non produce alcun servizio essenziale, anzi, stante il quadro il rischio è di generare danni di altra natura. Senza contare la favola occupazionale. Secondo il Rapporto Arming Europe 2024 di Greenpeace, ogni miliardo investito nella produzione militare genererebbe 3.000 posti di lavoro. La stessa cifra investita nel settore ambientale 10.000 posti di lavoro, nel settore sanità 12.000, mentre nell’istruzione 14.000 posti di lavoro. Cifre, dati, ma analizzati da pericolosi sovversivi.

Allora cerchiamo di stare con i piedi per terra. La sottosezione spezzina di Confindustria non si lascia sfuggire l’occasione. Il meeting “Sfide e nuove opportunità per le imprese” è occasione ghiotta per ribadire quel che, casomai non l’avessero intuito, fu commissionato addirittura a studi privati. D’altronde, che le aree militari siano ghiotta terra di conquista dei privati, non è una novità, ma una tendenza che si sta consolidando. Tanto per rinnovare la memoria, in attesa delle fiere belliche, coinvolge anche aspetti museali.

L’apertura del meeting confindustriale è quasi da stand-up comedy ed è, come consuetudine, lasciata ai saluti istituzionali del primo cittadino. Secondo voi, il sindaco Peracchini, ha posto qualche questioni critica nei confronti di queste operazioni? Si è accorto che l’area marina davanti al parco delle Cinque Terre diverrà area test militare? Segniamo quasi mezzo milione di euro l’area test in una non precisata zona, che chiaramente sarà intendibile alla navigazione.

Per La Spezia è un’occasione storica, importante, la scelta del governo di istituire nella nostra città il Polo nazionale è stata premiante. Il futuro è nella subacquea, è strategica nei collegamenti, fondamentale per la difesa. E c’è un mare da scoprire, fondali da esplorare ed opportunità da cogliere.

Pierluigi Peracchini
(5 giugno 2025)

La defiance retorica del primo cittadino non è un incidente di percorso, ma un elemento strutturale. Ora, messa da parte il grottesco, curiamoci delle cose serie. Come spesso accade, la questioni militari sono dispendiose, in altre parole, fanno circolare tanti soldi (tutti dei contribuente, peraltro). Non scomodiamo le traversie giudiziarie del direttore del polo. In ogni caso non si sa più nulla del processo pendete, che nel 2022 vide cinque condannati con rito abbreviato per i restanti imputati, compreso il contrammiraglio Nervi, rinvio a giudizio. Per chi non avesse memoria, secondo gli inquirenti, Nervi avrebbe minacciato le imprese dell’indotto arsenalizio tarantino, qualora non avessero partecipato alle gare fino ad allora deserte, di spacchettare gli appalti con importi “sotto-soglia”. Non scomodiamo nemmeno le recenti cronache giudiziarie che hanno investito l’Arsenale spezzino negli ultimi tempi. Di cifre parliamo?

Il fabbisogno finanziario del PNS si stabilizzerà attorno ai 35-40 milioni di euro l’anno mentre, in questo momento, il MIMIT ci finanzia con 9 milioni l’anno, la Difesa con 3 milioni: Ma abbiamo scoperto che riscuotiamo l’interesse delle Regioni, tant’è che abbiamo già concluso un accordo con il Friuli Venezia Giulia, che ci finanzia, e altre sono interessate: in Liguria c’è un accordo di massima e poi c’è un interesse abbastanza spinto di Lazio e Campania. Ma chiaramente prima devono arrivare le imprese, le università e i centri di ricerca.

Cristiano Nervi
(8 giugno 2025)

La retorica nazionalista, ai limiti del farsesco, è propulsore di operazioni in cui, sostanzialmente, lo Stato si farebbe carico delle spese, i privati beneficerebbero dei risultati. Socializzare perdite, privatizzare i profitti. Poi se, scrollando la tovaglia, vien fuori qualche posto di lavoro, tutti felici e contenti. Un meccanismo, tipicamente liberale. in cui i soldi pubblici per la ricerca (che naturalmente è dual use) sono il volano per i ricavi alle aziende. O meglio, per i loro fatturati e per l’incremento dei dividendi di soggetti come Saipem, Telecom Sparkle, ENI, Leonardo, Fincantieri. Poi, sempre per lo scrollo della tovaglia, troveranno briciole le PMI, spina dorsale dell’economia nazionale!

Nonostante tutto, i limiti del Polo Nazionale della Subacquea vengono sistematicamente nascosti sotto al tappeto. Ma la vetrina è sempre lustra e sbrilluccicante. Il polo gestirà progetti per 115 milioni, per dominare gli abissi. Non ora. come spesso accade nella retorica comunicativa che investe il comparto militare, entro il, è parte sostanziale delle dichiarazioni. Ma se qualcuno chiedesse, per esempio, se è giustificato l’occupazione dell’area di San Bartolomeo, dato l’organico del CSSN/PNS/CRME? Ossia delle strutture militari della marina, del polo e della NATO?

Introduzione comica, elaborazione preoccupante. E le conclusioni? In un tripudio di miccette, tra entusiasmi e brindisi, ecco che sbuca la new entry, per modo di dire. nel novero del neofeudalesimo dirigista, nel quale le figurine si spostano da un incarico all’altro, con la facilità con cui si passa dal via al Monopoli. Se da un lato il sindaco della città assomiglierebbe al Rockfeller di fantastichiana memoria, dove il ventriloquo potrebbe essere il ministro Crosetto, dal campo del centrodestra la palla passa oltre la rete. Ecco che chiusa la rassegna confindustriale la presidente della Fondazione Polo Nazionale della subacquea.

Signori e signore, Roberta Pinotti! L’ex ministra della difesa, ex presidente della commissione Senato per la Difesa, trova collocazione grazie alla nomina, evidentemente (o curiosamente) avvenuta per mano del governo Meloni. Nessun imbarazzo per la storica esponente del Pd. Ed evitiamo di sorprenderci, gridando allo scandalo. Il trasversalismo, sulle questioni fondamentali (economia, politica estera, difesa , ecc) è un elemento che potrebbe aiutare a comprendere come mai 1 elettore su 2 non vota più. La ministra degli annunci di posti di lavoro in Arsenale (e del fantomatico piano Brin), mai realizzati, insediata nel nuovo incarico, non fa mancare la sua benedizione “urbi et orbi“. Un misto di retorica e di litanie, trite e ritrite, che hanno il sapore della cartapesta, ma sulle quali è bene che vengano messe agli atti.

La Spezia ha sempre giocato e oggi è destinata a giocare un ruolo ancora più fondamentale nella storia industriale di questo Paese, nella Difesa e nello sviluppo di sistemi di sicurezza. Confindustria e il Comune sono chiamati a giocare un ruolo fondamentale, vista la necessità di nuovi spazi e di nuove assunzioni. Il Pns per Spezia è occasione straordinaria: abbiamo dedicato molte più risorse a esplorare lo spazio piuttosto che i fondali marini, che sono un elemento fondamentale oggi per la sicurezza ma non solo: ci passano telecomunicazioni, gasdotti, ci sono terre rare. Un mondo da scoprire, e il fatto che il Polo sia qui deve essere motivo di orgoglio per la città. In Europa. siamo stati i primi ad avere messo a assieme queste realtà in un polo. La Fondazione avrà il compito che il polo non sia soltanto limitato all’aspetto militare, ma che si apra al civile.

Roberta Pinotti
(5 giugno 2025)

In attesa di SeaFuture, dove ancora una volta il trasversalismo la farà da parata, preparatevi per lo spettacolo del 100° palio del golfo e godiamoci l’arrivo del veliero marketing nel golfo dei poeti. Nel frattempo, sembrerebbe che al nuovo CT, Gattuso, sia stato proposto di stilare una nuova rosa di convocazioni, per la nazionale. Trenta. Minniti, Forcieri, Violante. Latorre, Cossiga, Cingolani, Pinotti. Crosetto, Pontecorvo, Guerini. A disposizione: Pucciarelli, Mauro, Mulè, Rauti, Perego di Cremnago, Bagnasco, La Russa. I mondiali 2026 sono nel mirino.

Buona visione!


Immagine copertina tratta da Flickr.

0 0 voti
Rating articolo
Sottoscrivi
Notificami
Lascia un tuo commento
Lascia un tuo commento

0 Commenti
Il più vecchio
Più recente Più votato
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
3d book display image of Il golfo ai poeti

L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

ORDINALO!
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero. Lascia un tuo commentox