no base blu
Eventi ed iniziative Pace
William Domenichini  

Presidio NO Basi Blu

Rete spezzina Pace e Disarmo invita tutta la cittadinanza al 123° Presidio
Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”, lunedì 18 novembre alle 17
in piazza Mentana alla Spezia
CAMPAGNA NO BASI BLU

Ancora in piazza per informare, per denunciare e per chiedere una diversa pratica politica, capace di aderire alla vita, capace di rispondere alle esigenze reali della gente. Una politica trasformatrice nel segno della partecipazione e della giustizia per tutti. Che costruisca momenti di scambio e di incontro, di confronto e di sintesi nell’interesse comune. Una politica che abbia spazi pubblici.

I cittadini conoscono il Progetto Basi Blu? L’ istituzione locale, regionale, nazionale, sulla base di quali criteri orienta le proprie decisioni e competenze? Quanti soldi pubblici sono stati effettivamente stanziati, quanti già spesi? Quale democrazia si realizza se le scelte politiche che coinvolgono i/le cittadini/e passano sotto silenzio e nessun dibattito le informa?

Il processo decisionale da parte delle istituzioni preposte è avvenuto/avviene nella totale assenza di trasparenza. Accesso, chiarezza e disponibilità alle informazioni anzitutto. Ed in totale assenza di confronto con la comunità cittadina, confronto che dovrebbe essere previsto anche, ma non solo, in ragione dell’importante investimento.

Per la base militare spezzina è previsto uno stanziamento di 354 milioni di euro, cifra davvero significativa di pubblico denaro. Potrebbe certamente questa cifra essere spesa diversamente. Quale giovamento per la collettività a fronte di una spesa così ingente?

La documentazione indica che nessun beneficio si realizza dal punto di vista del risanamento ambientale, nessuno sul versante dell’incremento occupazionale, nessuna forma più complessiva di recupero e riorganizzazione dell’area abbandonata dell’Arsenale. Risulta chiara solamente la prospettiva di una precisa espansione degli investimenti militari entro uno scenario internazionale che alimenta la corsa al riarmo, a detrimento di spese significative per il welfare, per il bene comune.

Diversamente pensiamo sia necessario un processo trasparente ed un piano strategico per le aree militari oggi inquinate, abbandonate e non utilizzate. Una complessiva riorganizzazione, bonifica, recupero e restituzione delle stesse alla città. Pensiamo a spazi sociali, pubblici, a prospettive di occupazione innovativa che si inseriscano in una più ampia riflessione sul modello di sviluppo del territorio. Alla valorizzazione dei beni artistico/culturali presenti e purtroppo dimenticati perché collocati oltre l’ invalicabile muro.

Pensiamo ad un accesso al mare reso finalmente possibile.

Affinché queste istanze vengano ascoltate riteniamo urgente chiedere la realizzazione di un dibattito pubblico partecipato che renda ragione delle caratteristiche, dei costi, degli impatti del progetto medesimo e che accolga possibili alternative. In tal senso il dibattito pubblico e’ uno strumento innovativo di partecipazione dei cittadini che può consentire di accrescere la qualità, la comprensione e la condivisione degli indirizzi individuati dalle Pubbliche Amministrazioni tenendo conto del parere di tutti i soggetti interessati.

Rivendichiamo il diritto di esprimere la nostra presenza critica e di contribuire alla riformulazione di scelte che ci riguardano e riguardano il futuro della città.

Invitiamo tutti/e a sottoscrivere la petizione in corso! Determinante far sentire la nostra voce.

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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